(2013) – NATALE!
Il Natale è una faticaccia! Non per il cucinare, quella è la mia passione!, ma per la quantità di cose da mangiare.
Nella nostra famiglia, da quando i miei genitori sono mancati, mio suocero, quello di mia sorella, abbiamo cambiato un po’ le usanze: festeggiamo il 24 sera a casa di mia sorella che, con marito e 4 figlie più noi, siamo in dieci. Il 25 a mezzogiorno mangiamo in famiglia: noi quattro con mia suocera (ormai ben più di 90 anni molto ben portati) Mentre io cucino la mattina, Daniela prende la macchina, va a Bergamo a prendere la madre e il pomeriggio ve la riporta. Il 25 sera invitiamo qualche amico e mangiamo i nostri e i loro avanzi. Il 26, un po’ provati, pilucchiamo qua e là e, se avanza del brodo, aiutiamo la digestione con un consomméBrodo di carne molto concentrato. altro al marsala o un ‘canarino’, rimedio antico, ma molto valido.
Per me è un piacere cucinare dei piatti particolari per tutti. Inizio con la fatidica domanda alla fine di Novembre o agli inizi di Dicembre: quest’anno che cosa volete?
Mia sorella Lauretana ha detto: del cinghiale! So dove trovarlo!
Lo ha ordinato al suo macellaio di fiducia in campagna. Il 19 è andata a prenderlo e me lo ha portato, purtroppo la coscia era disossata, e ha aggiunto: mi raccomando la guacamole!
Cos’altro preparare? Mia suocera Luciana mi ha chiesto: della carne tenera che ho problemi ai denti.
Qualche crema per accompagnare il panettone… Ma mia nipote è celiaca, ed anche mio cognato si è scoperto celiaco un paio di mesi or sono. Mi inventerò qualcosa…
PRANZO 24 SERA
Vi parlerò solo delle pietanze preparate da me, non mi posso permettere (è una questione deontologica di noi cuochi…) di dare delle ricette non mie.
A quanto preparato, mia sorella ha aggiunto dei rotoli ripieni di prosciutto cotto (per celiaci: ottimi!), una tacchinella ripiena (sempre per celiaci e sempre ottima!)
e dei profitéroles al cioccolato (per celiaci e più che buoni, l’impasto non eccezionale … farina di riso… e comprati vuoti) ripieni di panna.
Proverò a fare i bignè per celiaci con una ricetta speciale, vi farò sapere.
Antipasto: GUACAMOLE
La mia guacamole è la passione di mia sorella Lauretana.
Per l’aperitivo con dello champagne ci sta benissimo, e accompagnata da crackers.
Nella foto vedete un vassoio diviso in due parti: una parte è riservata ai due celiaci di famiglia.
E’ molto importante evitare la contaminazione: è sufficiente spalmare su di un cracker, fatto con farina di grano, la salsa e utilizzare lo stesso cucchiaino per un cracker di riso per provocare il fastidio.
Quando cucino per mia nipote, faccio moltissima attenzione: pulisco la cucina molto bene prima di iniziare le preparazioni al fine di evitare qualunque tipo di contaminazione.
Non è la ricetta originale come ho già detto nell’articolo precedente, ma mi sento costretto a farla così perché non troviamo degli avocados buoni e perfettamente maturi in tutte le loro parti.
Una curiosità: è un’antica ricetta atzeca, il cui nome deriva dalla loro lingua Nahuatl, ancora parlata in alcune zone del Messico, AhuacaMolli, da Ahuacatl (avocado) e molli (salsa).
Seconda portata: ARROSTO DI CINGHIALE
Il cinghiale arrosto è una mia specialità.
Il procedimento è simile a quello del coscio di capriolo in ‘Capodanno 2013‘.
E’ fondamentale che la sua demi-glace sia abbondante! (Golosoni!)
Dessert: CREMA DIPLOMATICA AL CIOCCOLATO
La crema diplomatica al cioccolato! Imperdibile per gli amanti del cioccolato.
Dessert: SIMIL-PANDORO PER CELIACI
Dopo una prova con farina di grano, ho individuato queste dosi per realizzare questo simil-pandoro, basandomi sugli ingredienti utilizzati per un pandoro da realizzare in casa e, con una certa intuizione data dall’esperienza di aver realizzato altri dolci per celiaci, ho sostituito la farina di grano con farina di riso e fecolaParole proveniente dal latino medievale amidum, e questo dal latino classico amy̆lum, dal greco ἄμυλον (neutro di ἄμ... altro di patate. Mi raccomando comprate la farina di riso per dolci o comunque quella fina fina, quasi impalpabile e simile all’amidoParole proveniente dal latino medievale amidum, e questo dal latino classico amy̆lum, dal greco ἄμυλον (neutro di ἄμ... altro.
L’aspetto non è bellissimo, credo, per colpa dello stampo ma non ne ho trovati di meglio: sarà per la prossima volta.
COLAZIONE DI NATALE
Mia suocera mi ha pregato di non farla mangiare troppo e così ho creato un menù leggero, ma un po’ ricercato.
Prima portata: SALMONE AFFUMICATO
Ho affettato un filetto di salmone affumicato, guarnendolo con dell’aneto.
Mi sono trattenuto dal preparare la salsa Gravelax (dal Norvegese Gravelax sas) di gusto troppo esotico per mia suocera, ma piace tanto a tutti noi.
Seconda portata: ARROSTO ALL’ACCIUGA

Servizio arrosto
Ho approfittato dell’occasione per tirar fuori un vecchio piatto da portata di famiglia. Era tanto che non veniva usato; Daniela lo ha dovuto lucidare perché l’argento col tempo brunisce. Di sicuro effetto.
Ho servito l’arrosto con la sua salsina e, per contorno, del purè.
Non poteva mancare il panettone. Ho aggiunto per la golosità di tutti un po’ di diplomatiche.
Dessert: PANETTONE
Ho acquistato un panettone artigianale e l’ho servito con delle creme Diplomatiche.
Pur conoscendo la ricetta del Panettone, non ci penso neanche a farlo in casa: la temperatura delle lievitazioni deve essere costante, il forno deve essere sufficientemente potente, l’impasto è molto burroso e difficile da lavorare con una planetariaRobot da cucina che oltre ad avere un movimento di rotazione ha anche un movimento di rivoluzione (come i pianeti intorno al sol... altro.
Sto studiando una ricetta sostitutiva per ottenere un risultato accettabile, che, una volta fatte le debite prove, pubblicherò su questo blog.
Dessert: CREMA DIPLOMATICA AL LIMONE
La mia diplomatica al limone richiede un ingrediente magico che preparo una volta l’anno: la pasta di limone.
Studiatevi la ricetta! E’ incredibilmente come mantenga la profumazione anche sei mesi dopo.
Dessert: CREMA DIPLOMATICA AL PISTACCHIO
La diplomatica al pistacchio utilizza un ingrediente tipico siciliano: il pistacchio appunto (fastuca in lingua…).
PRANZO DI NATALE
E’ una serata di riposo; gli amici arrivano con i resti della vigilia o della colazione e mangiamo gli ‘avanzi’:
c’erano delle lasagne, una torta salata, arrosto di cinghiale, insalate, panettoni, pandori, le mie creme diplomatiche e del consommé; forse altro ma, al momento, non ricordo.
Ho aggiunto un po’ del simil-pandoro per mio cognato, mi era avanzato dell’impasto all’ora l’ho messo in un altro stampo.
Nella foto si sta raffreddando su una gratella.
Che aggiungere… una piacevolissima faticaccia ben ricompensata da complimenti; e il pranzo assicurato nei giorni seguenti…
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