ASPIC DI FRUTTA E GELATINA

Piccola premessa

Prima di parlare dell’aspic, parlerò della gelatina, conosciuta anche come colla di pesce: una volta si otteneva dalla vescica natatoria e dalle lische.
La ‘forza’ della gelatina si misura in gradi Bloom (unità di misura della solidità di un gel). Viene venduta in fogli, dadi o polvere.
Di quella in fogli ne esistono 3 versioni: bronzo (130° Bloom), argento (160° Bloom) e oro (200° Bloom). In genere un foglio pesa 2 grammi, ma, per convenzione internazionale, un foglio si equivale indipendentemente dalla marca o dal peso. Prima di utilizzarla va immersa in acqua fredda per circa 10 minuti, per reidratarla, quindi strizzata e infine sciolta nella preparazione.
Quella in dadi viene utilizzata per le preparazioni salate poiché contiene anche brodo di carne liofilizzato. Si utilizza un dado ogni 500 grammi di acqua.
Della versione in polvere ne esistono diverse e con diversi gradi Bloom (da 30° a 300°). L’utilizzo prevede l’immersione in acqua pari a 5 volte il peso della gelatina: per 10g usiamo 50g di acqua.

Ora passiamo all’aspic. In francese «aspic» significa «aspide»: questa analogia può derivare dal fatto che, in passato, per questa preparazione venivano usati stampi a forma di serpente arrotolato. Attualmente per l’aspic vengono usati dei recipienti a forma di ciambella (detti Savarin, perché inventati dall’omonimo gastronomo), a tronco conico (da charlotte) o da budino, con pareti scanalate (anche del tipo da porzione) oppure da plum cake.
La gelatina, molto limpida e consistente, dovrà rivestire le pareti dello stampo con uno spessore di almeno 1 cm e mezzo, per assicurare la perfetta tenuta della forma. Per agevolare  l’operazione di sforma si può immergere lo stampo, tolto dal frigo, in acqua bollente per 30 secondi e capovolgerlo sul piatto di portata oppure capovolgerlo sul piatto e scaldarne il fondo con un fon.

 

ASPIC DI FRUTTA

 

 

Normalmente si prepara di primavera e d’estate. ma poiché la frutta si trova ormai sempre, nulla vieta di farlo anche d’inverno. Nel confezionamento dell’aspic non vanno usati ananas, kiwi, papaia e fichi: contengono enzimi che rompono le catene proteiche della gelatina.
Scelta la frutta, passiamo alla gelatina. Ve ne propongo due altrettanto buone: gelatina al limone e gelatina al moscato. Scegliete secondo il vostro gusto in base alla frutta comprata.
Per guarnire e per dare una consistenza ulteriore di morbido, utilizzo una crema pasticciera alla pesca: ne faccio uno strato a metà altezza.
Per l’assemblaggio un ingrediente fondamentale è la pazienza! Purtroppo non è in vendita nei suopermercati!

Si parte con uno strato di circa 1 cm sul fondo dello stampo e 10 minuti di freezer. Se non si solidifica completamente passatelo in frigo e aspettate, aspettate, aspettate…
Adesso nella parte centrale un po’ di frutta tagliata e versare a filo altro gelatina. Freezer, frigo e pazienza…
Altro strato di frutta, gelatina e calma e pazienza.
Con una tasca una bella quantità di pasticciera, senza esagerare però, e altra pazienza…
Armatevi di pazienza e altri due strati di frutta. Gelatina finale a coprire e.. finalmente… metterlo in frigo per 24 ore.
Al servizio decorare con crema pasticciera e frutta.

Il numero di strati dipende dalla pazienza che avete e dal tempo a disposizione

 

 

 

 

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