ASSAGGIARE LA PASTA

Un amico mi ha detto: proviamo questa marca di pasta, dicono sia stata fatta ad opera d’arte!
Proviamola! ma quando? Passo da te nel pomeriggio e te la porto; ah, sono paccheri…

Ora, mi sono detto, non posso farla assaggiare condita con solo un po’ di burro…
anche se é il modo migliore per sentire la qualità della pasta. Devo trovare il modo per…
Idea! La faccio alla sorrentina!

In effetti era ancora estate, e sono poche le paste al forno da preparare in quel periodo dove si preferisce solitamente la pasta fredda. Ma la ricetta dei paccheri alla sorrentina si adatta bene anche alle giornate calde, gustata magari tiepida.

Poi l’accompagno con un polpettone contornato da carote e zucchine, e di dessert?
L’ortolano aveva delle bellissime fragole che si sposano con un po’, un bel po’, di Chantilly.
Ah, il polpettone l’ho comprato dal mio macellaio di fiducia, ‘Al Cervelee de Milan’ in Via Marco d’Oggiono a 200 metri da casa mia: so come lo fa, cosa ci mette dentro e conosco la qualità dei prodotti usati.

Prima portata: PACCHERI ALLA SORRENTINA

La pasta alla sorrentina è una preparazione semplice ma terribilmente (calorie!) gustosa.
Si mescola alla pasta appena scolata del sugo fresco di pomodori, mozzarella e provolone.
Se la pasta si è raffreddata la mozzarella non si scioglie, e così dev’essere.
Si infila in forno, et voilà!
Per questa preparazione, vi consiglio di utilizzare pomodori San Marzano freschi e molto rossi; altrimenti, se realizzate la ricetta al di fuori del periodo estivo, utilizzare tranquillamente i pelati o la polpa di pomodoro a pezzi, ma non la passata.

Seconda portata. POLPETTONE A MODO MIO

Rosolatelo bene poi lo infilate nel forno a 160° per circa un’ora con l’aggiunta di mezzo bicchiere di vino.
Dopo mezz’ora, rigiratelo con delicatezza e versate un bicchiere scarso di latte.
A cottura ultimata, riponetelo su un vassoio coperto con alluminio.
Frullate la salsa e restringetela in un pentolino.
Tagliatelo a fette con molta delicatezza perché si rischia di romperle.
Contornatelo con le carote e zucchine, saltate al burro e insaporite con menta.

Dessert: FRAGOLE CON CHANTILLY

Tagliate le fragole a pezzi e copritele, seguendo il vostro estro artistico, di Chantilly.
Pare che la ricetta l’abbia inventata il famoso cuoco Vattel e il nome viene dato dal castello in cui aveva preparato questo pranzo: Chantilly di proprietà del principe di Condé.
Non esiste dolce più veloce e semplice di questo…

Consiglio: utilizzate una frusta a fili, in una planetaria o frullino a mano, a media velocità e aggiungete lo zucchero e la vaniglia dopo che avete iniziato a frustare. Seguite con attenzione, altrimenti inizia a separarsi e otterrete del burro zuccherato….

Non confondete la Chantilly con la crema Chantilly, come viene chiamata spesso la crema diplomatica: fatta da 50% di crema pasticciera e 50% di panna montata non zuccherata, con l’aggiunta di gelatina, e variamente aromatizzata (limone, vaniglia, fragola, pistacchio, mandorla, nocciola, ecc).

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