COCKTAIL: LO SPRITZ
Il cocktail “Spritz” è diventato una moda anche fuori dal Veneto da una decina d’anni. Lo bevono tutti e tutti pretendono di avere la ricetta giusta: non ho il coraggio di dirvi di alcune schifezze che ho sentito. È arrivato il momento di chiarire la situazione e come, al solito, partirò dalla storia.
L’origine dello spritz è ricondotta all’usanza delle truppe dell’Impero austriaco di stanza nel Regno Lombardo-Veneto di allungare i vini locali, di elevata gradazione alcolica, con bitter o acqua frizzante. Da qui l’origine del nome, che si vuole derivare dal verbo tedesco austriaco spritzen, che significa “spruzzare”, cioè compiere il gesto di allungare il vino con l’acqua frizzante. Di tale usanza, diffusasi in breve tra la popolazione locale e conservatasi pressoché inalterata anche in Friuli-Venezia Giulia e in Trentino, rimane eco anche presso gli anziani di altre località del Nord.
Ma adesso permettetemi una puntualizzazione digressiva.
Quando è stata inventata l’acqua frizzante?
Alcune bevande, specialmente quelle alcoliche, acquisivano frizzantezza dopo il processo di fermentazione, chiaramente non applicabile all’acqua, per poterla gasare. La sua invenzione infatti, artificialmente parlando, si può ricondurre ad una leggenda del XVIII secolo in cui Joseph Priestley nel 1767 si dimenticò dell’acqua sopra un recipiente di birra durante la fermentazione. Lo scienziato notò come i gas della birra durante la fermentazione, liberavano ingenti quantità di CO2 che finivano per gasare l’acqua appoggiataci sopra. Alla luce di questa scoperta, Priestley decise di sostituire la birra con acido solforico e gesso per creare quel rilascio di anidride carbonica che successivamente avrebbe reso l’acqua frizzante.
La ricerca dello scienziato inglese ispirò altri suoi colleghi in tutta Europa che cercarono di industrializzare la scoperta per riuscire a produrre acqua frizzante in bottiglia da commercializzare nel mercato. Infatti nei primi anni del 1770 ben due scienziati riuscirono a migliorare l’intuizione di Priestley:
- J.J. Schweppe a Ginevra brevettò il primo sistema di produzione di acqua frizzante in bottiglia nel 1781
- Thomas Henry a Manchester nel 1770 fondò la prima azienda specializzata nella produzione di acqua frizzante
e lo Spritz?
Il cocktail “Spritz” (forse dal dialetto veneto “spriss”? o sprisseto?) nasce presumibilmente tra gli anni 20-30 del Novecento tra Venezia e Padova, quando si pensò di unire a tale usanza l’Aperol o il Select. L’incertezza della paternità è dovuta all’importanza dei componenti stessi: l’Aperol, aperitivo alcolico ottenuto dall’infusione di arancia, erbe e radici inventato a Padova dai fratelli Barbieri, in occasione della Fiera Campionaria del 1919; ed il Select, versione lagunare del bitter rosso intenso, contenente il 20% di alcol, creato dai fratelli Pilla nel 1920 a Venezia. Diviene popolare prima a Venezia e a Padova quindi, a partire dagli anni settanta, in tutto il Veneto, mentre dal 2011 è ufficializzato dalla IBA (prima con la denominazione di “spritz veneziano”, poi semplicemente come “spritz”). Lo spritz veneziano originale è fatto col Select, l’unico bitter che era disponibile a Venezia all’epoca della diffusione di tale bevanda.
La sua notorietà a livello nazionale è avvenuta tramite la pubblicità dell’Aperol che, a inizio 2008, ha avviato una campagna, favorendone così la diffusione anche nel resto d’Italia e all’estero. È una bevanda piacevolmente dissetante e fresca, di bassa gradazione alcolica e di costi contenuti. Da studente a Padova era ciò che si beveva spesso verso mezzogiorno prima di andare a mangiare (anche in mensa) e il posto preferito era il Pedrocchi (il famoso caffè senza porte!).
Nei vari bar veneti ognuno ha una sua ricetta (cambiano le dosi, cambiano il bitter, vino bianco fermo, piccole aggiunte) tutti buoni ma sono spritz? o varianti? Non so, ma guardiamo la ricetta consultando l’IBA.
Ricetta e ricette
Spritz (Proporzioni secondo l’IBA)
9 cl prosecco 6 cl Aperol soda a colmare
In tumbler colmo di ghiaccio, versare prosecco e Aperol. Mescolare gentilmente e finire con soda. Guarnire con mezza fetta d’arancia.
Varianti codificate:
Spritz veneziano
sostituire Aperol con Select. Guarnire con 1 oliva verde, fetta d’arancia
Spritz Pedrocchi
sostituire Aperol con 4 di Campari e 2 di Cynar e seltz a colmare. Guarnire con 2 olive verdi, fetta d’arancia
Spritz Verde Pedrocchi
sostituire Aperol con P31 e seltz. Guarnire con ciuffo di menta e niente arancia.
(il P31 è un bitter verde ottenuto distillando 0 erbe officinali, prodotto dal caffè Pedrocchi dal 2015)
Spritz milanese (aka Campari Spritz)
2 cl Campari 10 cl vino bianco secco 5 cl club soda
In tumbler colmo di ghiaccio, versare vino e Campari. Mescolare gentilmente e colmare con soda. Guarnire con flavedoIn botanica, la parte più esterna, gialla o arancione, della buccia del frutto degli agrumi. altro d’arancia.
Il Campari è il bitter di Milano, da cui il nome.
Come si può dedurre dalle foto i colori cambiano, ma sono tutti sfumature di rosso-arancione – tranne evidentemente il Verde Pedrocchi.
Personalmente, e forse per ricordi universitari, prediligo lo spritz Pedrocchi, ma qualunque ricetta mostrata è buona, dissetante e da compagnia.
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